Come togliere odore di muffa [da vestiti, armadi, scarpe…]

Come togliere odore di muffa 

La muffa è un microrganismo appartenente alla famiglia dei funghi e, come tutti i funghi, si sviluppa in ambienti umidi, dove raramente arriva la luce diretta del sole.
Questi funghi, sviluppandosi, emanano anche un odore tipico e sgradevole. Quando vanno ad intaccare i muri e i mobili, possiamo trovare, unitamente all’odore, anche macchie, di solito scure tendenti al nero.
Le muffe possono facilmente intaccare anche i tessuti, gli abiti e la biancheria contenuti all’interno degli armadi, le scarpe, le borse, etc..

lavanda

 

Come togliere odore di muffa: prima di tutto bisogna eliminare il problema alla radice: sradicare subito le muffe e le spore da dove si stanno sviluppando.

Mai sottovalutare il problema dell’odore di muffa.
Dove c’è l’odore c’è anche il microrganismo che lo provoca.

La muffa potrebbe portare problemi di salute in chi abita in ambienti attaccati da questo fungo.
Le spore che si disperdono nell’aria, se inalate possono causare allergie o infiammazioni alle vie respiratorie.

Eliminare le muffe non è sempre semplice, soprattutto se questi microrganismi hanno avuto modo di svilupparsi e intaccare spazi molto vasti della casa o dei mobili.

Allo stesso modo bisogna capire perché si è formata e comunque intervenire tempestivamente, il più rapidamente possibile, e non darle il tempo di moltiplicarsi.

Come togliere odore di muffa dai mobili e dagli armadi
Le 5 tappe essenziali

Ecco le 5 tappe essenziali:

  • dotarsi di tutto l’occorrente
  • effettuare il trattamento antimuffa: lavare l’armadio per eliminare muffe e spore
  • risciacquare adeguatamente ed asciugare
  • arieggiare bene la stanza dove si trova l’armadio aprendo tutte le ante e i cassetti
  • prevenire il riformarsi delle muffe

Inoltre, una volta effettuato il trattamento antimuffa bisogna stare attenti che l’odore se ne vada completamente e naturalmente vigilare perché l’umidità non provochi di nuovo il problema.

Quando la muffa ha intaccato mobili o armadi è bene intervenire al più presto e definitivamente. Bisogna controllare ogni punto del mobile, soprattutto i punti nascosti e sotto i cassetti.

Oltre a ciò, bisogna sempre spostare il mobile e controllare bene dietro, e se si tratta di mobili o armadi appoggiati al muro,  controllare e disinfettare anche il muro.
Bisogna comunque stare ben attenti a creare uno “svolazzo” di spore che poi possono intaccare aree più ampie della casa.

Ma vediamo con ordine: 

Dotarsi di tutto l’occorrente

Qualsiasi sia il prodotto scelto per pulire e igienizzare l’armadio è bene avere a disposizione:

  • mascherina per coprire naso e bocca
  • guanti di gomma per proteggere le mani
  • spugna o panno in microfibra
  • prodotto per eliminare la muffa e le spore

Il lavaggio dell’armadio deve essere fatto sempre con le finestre aperte e proteggendo le vie aeree, coprendo naso e bocca con una mascherina e usando guanti a protezione delle mani.

La mascherina è indispensabile sia perché la maggior parte degli antimuffa ha un odore penetrante che potrebbe essere irritante sia perché le spore delle muffe potrebbero disperdersi nell’aria e venir inalate, cosa ugualmente irritante per le vie respiratorie.

Inoltre è bene proteggersi con guanti di gomma e non toccare i prodotti antimuffa a mani nude perché contengono sostanze (nella maggior parte cloro e derivati) che possono essere irritanti per la pelle.

Effettuare il trattamento antimuffa

Se la muffa ha intaccato il nostro armadio bisogna intervenire al più presto possibile.
Per eliminare la muffa dagli armadi è necessario prima di tutto svuotarli completamente togliendo tutti gli abiti e la biancheria, compresi i cassetti e tutto ciò che essi contengono. Dopodiché si comincia il trattamento.

come togliere il cattivo odore dagli armadi

L’armadio o il mobile in questione va lavato con una soluzione antimuffa.
Si può usare:

  • la candeggina
  • un prodotto antimuffa di nostra scelta
  • aceto e bicarbonato

Se il mobile che dobbiamo sanificare lo consente, il prodotto con cui noi abbiamo avuto risultati duraturi, ed anche quello che risulta il più economico è la candeggina (io preferisco la candeggina ACE Denso Più Armonie Floreali, ma trattandosi di un prodotto efficace ma aggressivo, non è possibile usarlo su qualsiasi mobile. Un altro prodotto appositamente studiato e Ace Spray Mousse).

Possono anche essere acquistati specifici prodotti antimuffa, ma molti di essi contengono ugualmente cloro e derivati. In ogni caso ce ne sono molti sul mercato, di diversi prezzi, e anche qui possiamo scegliere. Si trovano facilmente nei supermercati e casalinghi. 

Se si preferisce, se si vuole evitare l’uso di prodotti chimici a favore di prodotti naturali, meno aggressivi e più ecologici, si può preparare una soluzione di aceto di vino e acqua da passare o da spruzzare nell’armadio lasciando agire per circa 30 minuti prima di asciugare bene con un panno pulito ed asciutto.
Naturalmente alla soluzione di aceto ed acqua si può aggiungere alcune gocce dell’olio essenziale preferito, meglio se scelto tra quelli dalle proprietà purificanti o igienizzanti.

Si può anche creare una soluzione di aceto di vino bianco a cui è stato aggiunto uno o due cucchiai di bicarbonato di sodio a potenziamento dell’effetto igienizzante. 

Si comincia quindi il trattamento:

  • si immerge la spugna o un panno pulitissimo (il migliore è il panno in microfibra, sia per il suo potere pulente che per il fatto che non lascia peli) nella soluzione che abbiamo scelto;
  • si strizza un pochino per non bagnare troppo il mobile;
  • inizialmente si tampona (meglio non strofinare per non disperdere le spore di muffa nell’aria) e si lascia agire qualche secondo;
  • se si usano aceto e bicarbonato lasciare agire almeno 30 minuti; 
  • poi si strofina ogni punto dell’armadio insistendo un pò di più nei punti in cui le macchie scure di muffa sono più evidenti. Man mano che il prodotto agisce e il fungo viene attaccato e debellato vedrete che le macchie cambiano colore e sbiadiscono fino a scomparire. 

La spugna o il panno naturalmente dovranno essere ben strizzati per non danneggiare il legno.
Sempre meglio dare una seconda passata, dopo però aver lavato bene il panno ed eliminato le tracce di muffa presenti.

Risciacquare adeguatamente ed asciugare

Consigliamo sempre un buon risciacquo. Naturalmente il panno dovrà sempre essere ben pulito e strizzato.
Se avete deciso per un prodotto specifico antimuffa è bene attenersi alle Avvertenze e alle Istruzioni del produttore presenti sulla confezione.

Se avete usato aceto e bicarbonato una passata potrebbe bastare.

Se avete optato per la candeggina consigliamo sempre almeno un paio di passate per eliminare bene il  prodotto. 

Dopodiché si passa ad asciugare bene, sempre usando un panno pulito.

Arieggiare bene la stanza

L’armadio, dopo la pulizia, andrà lasciato aperto il più possibile arieggiando bene la stanza lasciando le finestre aperte.
Tutto il trattamento andrebbe fatto di preferenza durante una bella giornata di sole.

Sarebbe bene lasciare che l’armadio abbia tutto il tempo di asciugarsi, non riempiendolo immediatamente di tutto il suo contenuto di abiti e biancheria. Sarebbe appropriato lasciargli prendere aria un paio di giorni.

aerare le stanze

Abiti e biancheria riprenderanno il loro posto nell’armadio solo dopo essere stati lavati con soluzioni antimuffa, candeggina o aceto e solo quando avremo la certezza che sono bene asciutti. Se li abbiamo stirati per bene, aspettiamo che abbiano perso il calore e l’umidità.

Se disponiamo di un ferro da stiro verticale potremmo passare i capi che non possono essere lavati frequentemente; il vapore in questo caso agirà come disinfettante, uccidendo circa il 98% dei germi, batteri e microrganismi.

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Se la muffa si è manifestata soprattutto nella parte posteriore del mobile o dell’armadio, prima di riposizionarlo al suo posto bisogna dare un’occhiata anche al muro. Se proprio la parete fosse responsabile dello sviluppo di questo microrganismo, una volta sanificato il mobile e prima di rimetterlo al suo posto bisognerà pulire e igienizzare il muro.

Prima di riposizionare il mobile bisognerà aspettare che la parete sia perfettamente asciutta.

Prevenire il riformarsi delle muffe

La prevenzione rimane comunque la soluzione principale

Per evitare che la muffa possa formarsi nuovamente, è assolutamente necessario areare la stanza e l’armadio, non riempiendolo completamente.

Inoltre, consiglio di lasciare nell’armadio, sempre, sacchettini anti-umidità.
Se ne trovano facilmente anche di profumati.

 

Consiglio sacchettini o soluzioni profumate anche semplicemente per evitare odore di chiuso.

Si può anche decidere per il fai-da-te realizzando una soluzione antimuffa con aceto bianco e limone da mettere in una boccettina, da lasciare nell’armadio.
Facile sapere quando bisognerà sostituirla: quando l’odore sarà svanito.

Un altro deodorante casalingo può essere preparato con succo di limone e bergamotto.

Sacchettini con all’interno pepe e chiodi di garofano possono essere utili perché catturano l’umidità. Al tempo stesso l’odore dei chiodi di garofano fa si che le tarme stiano alla larga!

Inoltre si possono fare dei sacchetti pieni di sale o anche gesso: cattureranno l’umidità in modo naturale. 

Andranno sostituiti all’incirca ogni 3 mesi.

Se il problema fosse un pò più complesso non sarebbe male pensare all’acquisto di un deumidificatore; oggi ce ne sono anche di piccoli ad ottimi prezzi.

Se la muffa è già penetrata all’interno del legno si può tentare un lavaggio con la soluzione a base di candeggina, ma se il legno si è già gonfiato probabilmente si dovrà sostituire il pannello deformato con un nuovo pannello.

Come togliere odore di muffa dai cassetti

Il sistema è quello previsto per armadi e mobili in generale.
Per quel che riguarda i cassetti il procedimento è un pò più semplice perché spesso facilmente rimovibili.

Al tempo stesso, a causa delle scanalature presenti ai lati, e siccome il cassetto rimane chiuso per la maggior parte del tempo e non prende quasi mai luce, è la parte di un mobile più soggetta allo sviluppo di muffe e quella che va esaminata più spesso e con più attenzione.

Come togliere odore di muffa dai tessuti

Talvolta abbiamo in casa della biancheria che raramente tiriamo fuori; perché si tratta del lenzuolo della nonna a cui teniamo tanto e che non usiamo per paura di rovinarlo; perché tanta biancheria sembra passata di moda e viene cosi dimenticata all’interno dell’armadio….
Fatto stà che proprio questi tessuti che rimangono a lungo nel cassetto o nell’armadio possono sviluppare più di frequente le muffe e abbiano bisogno di un urgente trattamento.

Anche qui il lavaggio accurato è essenziale. E l’aggiunta di un prodotto fortemente igienizzante e antibatterico è assolutamente raccomandato (candeggina, aceto, bicarbonato di sodio).

Come togliere odore di muffa dai vestiti

Capita che tirando fuori un capo dall’armadio si senta quello “strano odore”; odore di chiuso o di muffa. E anche se lo rilaviamo, a volte continua ad emanare quell’odore sgradevole, lo stesso che talvolta sentiamo provenire dagli armadi o dalle pareti.

Questa situazione è abbastanza comune quando tiriamo fuori cappotti, giacche o abiti che non mettiamo da diverso tempo.

La stessa situazione può capitare però anche quando andiamo a riprendere i panni dallo stendino o subito appena aperta la lavatrice!
Sebbene sia sempre possibile rilavarli subito inserendo un nuovo programma, quasi sempre il normale detersivo non riuscirà ad eliminarne l’odore.

come togliere il cattivo odore dai panni lavati in lavatrice

Quando percepiamo il cattivo odore direttamente all’apertura dello sportello della lavatrice, questo dipende dal fatto che non abbiamo tirato fuori i panni subito dopo la fine del programma e alcuni microrganismi (muffe) si sono sviluppati emanando cosi il classico odore “di muffa”.
Se invece capita di sentire l’odore quando i panni sono già stesi, questo dipende dal fatto che hanno fatto fatica ad asciugare, vuoi perché il tessuto è molto spesso o non abbiamo avuto la possibilità di stendere il capo completamente aperto (capita quando abbiamo tanto bucato da stendere e uno stendino non sufficientemente capiente; giocoforza dobbiamo ripiegare i capi grandi su se stessi) oppure quando non c’è sole o è molto umido.

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Cause del cattivo odore

Le cause che provocano il cattivo odore sui vestiti, sugli asciugamani e la biancheria della casa, vanno ricercate nelle muffe e spore che si annidano nei tessuti.
Queste possono passare dall’armadio ai capi appesi e viceversa oppure essere presenti già nella lavatrice.
Inoltre può succedere quando i capi appesi e lasciati fuori la notte o durante le giornate troppo umide hanno assorbito umidità.

Soluzioni per togliere il cattivo odore dai panni

Per fortuna, oltre a portare i capi in lavanderia ci sono alcuni trucchi casalinghi e naturali che ci aiutano ad eliminare i cattivi odori sui capi e in casa (e senza spendere un patrimonio).

Il primo rimedio, valido sempre, laddove possibile, è lavare i capi che emanano cattivi odori. Il lavaggio eliminando sporco e batteri ha una altissima probabilità di eliminare anche i cattivi odori.
ATTENZIONE!!!!  Il semplice lavaggio con il solito detersivo talvolta può non essere sufficiente, soprattutto quando parliamo di tessuti già intaccati dalle muffe.

Inoltre, si presentano delle difficoltà quando il capo non è lavabile in lavatrice o non è proprio lavabile in acqua (come ad esempio i cappotti) oppure, se si tratta di capi spessi, come gli accappatoi che pur essendo facilmente lavabili impiegano tempo ad asciugare e generalmente durante l’asciugatura riprendono il loro cattivo odore.

Che fare?

Ci sono sempre delle soluzioni!!

Impensabile eliminare l’odore senza eliminare definitivamente il microrganismo che lo produce.
Profumare il capo non è una soluzione definitiva (e non funziona nella maggior parte delle volte).

I metodi per eliminare il problema alla radice possono essere diversi. Bisogna innanzitutto dotarsi di alcuni prodotti che ci aiutano a risolvere la situazione.
Come dicevamo per i mobili e gli armadi, anche per togliere l’odore di muffa dai vestiti bisogna lavarli avendo cura di aggiungere un pò di:

  • Candeggina
  • Aceto bianco e acqua 
  • Borace
  • Bicarbonato di sodio

Questi sono rimedi molto efficaci per eliminare muffa e spore dai tessuti e di conseguenza il cattivo odore che esse provocano.

Candeggina

Il lavaggio con aggiunta di candeggina non solo lava via lo sporco ma  elimina anche germi e batteri e dunque igienizza il bucato eliminando alla radice il problema del cattivo odore. Quando possibile (quando i capi da lavare lo consentono) usare la candeggina è un metodo di sicuro successo, veloce ed economico. Ricordarsi che la candeggina può essere dannosa per la pelle e i capi. Va sempre diluita e maneggiata con cura, prestando attenzione a eventuali schizzi. 

Naturalmente non siamo costretti ad usare la classica candeggina dall’odore pungente ma possiamo facilmente trovare candeggine con profumazioni estremamente gradevoli. Uno dei prodotti che ci piace di più è la candeggina Ace Denso Più che oltre ad igienizzare ridona al bucato un bianco splendente. 

Se laviamo dunque bucato bianco come lenzuola, asciugamani o tovaglie si può aggiungere un pò di candeggina nell’apposita vaschetta della lavatrice per poi iniziare il lavaggio con il programma abituale; per quel che riguarda la quantità, bisogna controllare il livello indicato nella vaschetta della lavatrice e comunque rispettare le indicazioni del produttore riportate sul flacone di candeggina (generalmente si usano circa 50 ml a lavaggio).

Sarebbe bene non riempire troppo il cestello per dare la possibilità a tutto il bucato di venir lavato e igienizzato a dovere.

come togliere il cattivo odore dai panni

Se si tratta di bucato colorato si userà la candeggina delicata, un prodotto appositamente creato per trattare i tessuti colorati e delicati senza danneggiarli (naturalmente verificare sempre l’etichetta del capo e comunque la resistenza dei colori, anche se oggi ci sono in commercio molti ottimi prodotti sicuri e funzionali). 

Ricordarsi che per qualsiasi trattamento è meglio indossare guanti e mascherina: sia la muffa che gli appositi prodotti che decidiamo di usare possono essere tossici.

Aceto bianco e acqua

Se non si vuole usare la candeggina (per uno degli svariati motivi che vi possono venire in mente, tra cui l’odore, l’impossibilità di usarla sui colorati e i delicati, ecc.,) 

possiamo usare una tazza di aceto bianco aggiunta al normale detersivo per un lavaggio con acqua fredda.
Oppure si può aggiungere la stessa tazza di aceto durante l’ultimo risciacquo, sempre in acqua fredda.

All’aceto si può aggiungere un paio di cucchiai di bicarbonato di sodio per potenziarne l’effetto.

Se proprio i tessuti non reagiscono, si può provare, magari prima di prendere la decisione definitiva di buttarli via, a immergerli in acqua bollente. Si fa bollire l’acqua poi si spegne il fuoco. A questo punto si immergono i capi (lenzuola o asciugamani bianchi). E’ questo un metodo piuttosto aggressivo ma si può provare, all’ultimo stadio, con quei tessuti che per le loro condizioni gravi non hanno tratto beneficio dagli altri sistemi.

 

Come togliere il cattivo odore dai panni lavati in lavatrice

Se ci si sta chiedendo come togliere il cattivo odore dai panni lavati in lavatrice esiste un’unica risposta: rilavarli!

Il problema in questo caso può derivare da due fattori:

  • abbiamo lasciato il carico dei panni fermo per troppe ore dentro la lavatrice senza stenderlo.
    In questo caso l’umidità ha favorito lo sviluppo di microrganismi come le muffe che sprigionano quel classico e terribile odore che quasi mai scompare con l’asciugatura. Soprattutto, se si tratta di asciugamani, e se l’asciugatura ha fatto svanire l’odore, possiamo star certi che esso ricomparirà appena useremo di nuovo l’asciugamano, anche bagnandolo appena asciugandoci le mani!
  • la lavatrice. Se temiamo che a restituirci i capi intrisi di cattivo odore sia proprio lei, prima di rilavare tutto il bucato dovremo occuparci della lavatrice stessa.

Come togliere odore di muffa dalla lavatrice

Si, perché anche la lavatrice può sporcarsi. A causa dei lavaggi, del tipo di detersivo e dei diversi ammorbidenti (che fanno si il loro lavoro, ma che alla lunga lasciano all’interno del cestello una patina untuosa) che stiamo usando, del calcare naturalmente presente nell’acqua e dell’umidità che si può creare dopo il ciclo di lavaggio una volta chiuso l’oblò, lavaggio dopo lavaggio si crea una specie di melma che sporca la lavatrice e che periodicamente va rimossa. Unitamente a questa patina untuosa si potrebbero presentare le temibili macchie di muffa. 

Per pulire e igienizzare la lavatrice si possono usare gli appositi prodotti consigliati dalle case costruttrici

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  • Istruzioni d'uso - Assicurati che la lavatrice sia vuota, senza capi all’interno. Versa il contenuto nella vaschetta del detersivo ed esegui un lavaggio a vuoto a 40 °C con ciclo breve (1h)

 

oppure si può fare un lavaggio a vuoto inserendo al posto del detersivo 150 ml di candeggina o un paio di tazze di aceto. Inoltre bisogna sempre estrarre la vaschetta del detersivo e lavarla bene (ottimo se la lasciamo qualche minuto in ammollo con acqua e candeggina o acqua e aceto) e pulire bene le pieghe della guarnizione dell’oblò, uno dei punti più critici.

Questo metodo però sarà efficace solo se effettuiamo il lavaggio alle prime avvisaglie di cattivo odore, o meglio se la manutenzione e la pulizia vengono fatte regolarmente ogni 2-3 mesi senza aspettare che la lavatrice sia in pessime condizioni.

Se sono decenni che non ci occupiamo della lavatrice, o non abbiamo mai pensato ad effettuare una pulizia ed igienizzazione profonda, allora forse ci vorranno almeno due lavaggi. Considerate che più è stata lasciata senza manutenzione più la lavatrice potrebbe essersi incrostata e maggiori saranno le probabilità che sia necessario l’intervento di un tecnico.

Mai insistere troppo con prodotti corrosivi (anche naturali) sulle parti metalliche (ma anche in plastica) della lavatrice.

Come togliere l’odore di muffa dai vestiti senza lavarli

La muffa può attaccare anche capi che non possiamo o non vogliamo lavare, come abiti delicati o cappotti. in questo caso oltre all’opzione lavanderia si può provare con sistemi casalinghi che nella maggior parte dei casi sono molto efficaci.

Il bicarbonato di sodio

Il primo rimedio in questo caso è l’uso del bicarbonato di sodio.
Con questo prodotto molto assorbente dobbiamo cospargere l’indumento, sia l’esterno che l’interno, soprattutto le parti che più emanano cattivo odore e i punti più spessi come colli, tasche e spalline.

Si lascia agire il più possibile, meglio se un giorno intero. Dopodiché si eliminano i residui di bicarbonato spazzolando delicatamente.
Per prevenire la (ri)comparsa del cattivo odore di chiuso e muffa si possono inserire nelle tasche di cappotti e giacche dei sacchettini contenenti bicarbonato di sodio con l’aggiunta di una goccia dell’olio essenziale preferito (meglio se dalle proprietà anti-fungine e antibatteriche).
Oltre a tenere lontani i cattivi odori e assorbire l’umidità diffonderà all’armadio un buon odore. 

Il ferro da stiro verticale

Un’altro rimedio è l’uso del ferro da stiro verticale.

Prodotto innovativo e di grande successo, il ferro da stiro verticale è un ferro a vapore con cui si stira in verticale. Taluni modelli offrono anche l’opzione di stiro in orizzontale. E’ un ferro che si usa senza dover aprire l’asse da stiro ed è pronto in pochissimi secondi.

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Si riempie il serbatoio, si aspetta qualche secondo (da pochi secondi a un minuto, dipende dal modello scelto ma in generale sono tutti pronti in pochissimo tempo) e si stira.

ROWENTA_FERRO_DA_STIRO_VERTICALE

Grazie al vapore, il capo non solo è facile da stirare ma anche igienizzato. Scompaiono cosi i cattivi odori di chiuso e muffa.

Ci sono modelli portatili (utilissimi anche in viaggio, leggeri, che occupano pochissimo posto e che possono essere molto utili per ripassare una giacca o un abito anche in ufficio) e modelli più professionali da tenere in casa che ci possono aiutare a tenere in ordine anche la casa e a disinfettare periodicamente i nostri imbottiti, le tende e anche i giocattoli dei bambini e soprattutto i peluche.

L’aria fresca e la luce del sole

Se il problema non è molto grave, possiamo togliere l’odore di muffa dai vestiti senza lavarli mettendoli all’aria fresca e alla luce del sole. Talvolta i capi sono molto delicati e mal tollerano la luce diretta del sole, ma comunque arieggiarli periodicamente e tenerli alla luce evita lo sviluppo di muffe e spore.

L’aceto bianco

Anche l’aceto bianco può esserci utile per eliminare il cattivo odore dai vestiti. 
Si mette l’aceto in uno spruzzino o vaporizzatore e si spruzza sui capi senza bagnarli troppo. L’aceto funziona anche da anti-muffa e perciò ne elimina anche l’odore. Dopodiché si mette il capo all’aria. 
Per non lasciare sui capi l’odore di aceto, si può inserire all’interno dello spruzzino qualche goccia di olio essenziale.

Come togliere odore di muffa dalle scarpe

Quando sono le scarpe ad essere state attaccate dalle muffe è un pò un problema…
Non ci piace calzare scarpe che emanano cattivo odore e tanto meno andare in giro con le scarpe ammuffite. Generalmente il primo pensiero è di gettarle via…
Talvolta però sono le nostre preferite, talvolta sono quasi nuove…

Anche per il cattivo odore delle scarpe c’è rimedio.
Certo la prevenzione è importante
Ma se il danno è ormai fatto bisogna correre ai ripari.

Perché si crea il cattivo odore

Come ben sappiamo, il cattivo odore sulle scarpe è dato  dall’umidità che si crea con il sudore del piede o quella che la scarpa assorbe dall’ambiente circostante, nell’armadio o nella scarpiera.

Prevenire

Per prevenire il cattivo odore sulle scarpe, dunque, bisogna far in modo che le scarpe siano sempre ben asciutte.
I metodi per prevenire cattivi odori:

  • non indossare le stesse scarpe tutti i giorni. Dopo averle portate una intera giornata lasciarle arieggiare ed eventualmente asciugare almeno un giorno;
  • quando si ripongono le scarpe per il cambio di stagione fare in modo che il locale e il mobile dove vengono lasciate sia asciutto e pulito.  La mancanza di luce ed aria, i locali umidi, aumentano il proliferare di germi, funghi e batteri;
  • prima di riporle, al cambio di stagione, fare in modo che le calzature siano pulite e ben asciutte; inoltre esistono prodotti specifici in forma spray o talco con cui spruzzare o spolverare le scarpe che le mantengono asciutte e neutralizzano gli odori (ce ne sono anche agli ioni di argento);
  • semplicemente, si può inserire all’interno delle scarpe della carta di giornale. Servirà a mantenere la scarpa bella e in forma e assorbirà eventuale umidità (se le scarpe sono di color chiaro fare però attenzione all’inchiostro);
  • si possono inserire nelle scarpe anche dei sacchetti ai carboni attivi, facilmente reperibili (che comunque si possono fare anche a casa, magari usando vecchi calzini);
  • usa, quando possibile delle solette antiodore agli ioni d’argento

Eliminare il cattivo odore

Quando il cattivo odore si è già manifestato bisogna per forza intervenire. In questo caso bisogna però cercare di agire rispettando la scarpa e il suo materiale.

I rimedi sono:

  • Deodoranti. Ci sono deodoranti che non solo coprono ma eliminano gli odori. Se il problema non è grave  e non si vede sviluppo di muffe, funzionano a meraviglia.
  • Candeggina. Questo metodo è piuttosto radicale e può risultare aggressivo per cui bisogna indossare guanti e mascherina. Si usa la candeggina quando sono evidenti macchie di muffa, ovvero il microrganismo ha pesantemente intaccato le nostre scarpe. Se le scarpe sono di tela (e solo se sono bianche) si spruzza un pò di soluzione di candeggina profumata e acqua e si strofina; poi si sciacqua e si fa asciugare. Se le scarpe sono in cuoio, allora si può passare un panno imbevuto della soluzione e strizzato solo nella parte interna della scarpa. 
  •  Alcool. Un rimedio dedicato al camoscio ma che risulta efficace anche sulla pelle. Si strofina delicatamente la parte macchiata e maleodorante con un panno pulito, meglio se in microfibra, bagnato di alcool. Poi si lascia asciugare.
  • Bicarbonato di sodio.  Si usa su scarpe in pelle e in camoscio. Prima si spazzola la scarpa per eliminare la macchia di muffa, poi si cosparge di bicarbonato (sia fuori che all’interno). Si lascia agire per almeno un giorno e poi si rimuove la polvere di bicarbonato spazzolando bene ma delicatamente la scarpa.
  • Amuchina. Si passa con una spugnetta o un panno in microfibra inumidito di amuchina l’interno della scarpa.

Come togliere odore di muffa dalle borse

Per togliere muffe e odore di muffa dalla borsa ci sono diversi metodi.

Dico subito che sconsiglio l’uso dell’asciugatrice. Per diversi motivi:

gli accessori in metallo della borsa potrebbero graffiare l’asciugatrice;

muffe e spore si spargerebbero in quantità nell’asciugatrice e se la temperatura non fosse abbastanza alta da distruggerle tutte potremo trasferire le muffe dalla borsa alla nostra asciugatrice

la borsa gira e rigira potrebbe rovinarsi, senza con questo aver raggiunto il risultato sperato.

Le borse in tessuto lavabile possono essere lavate con sapone liquido e una tazza di aceto.

Se la borsa è in pelle si può agire usando amuchina o candeggina solo all’interno; alcool e shampoo apposito per la pelle all’esterno (anche per lucidarla e ridarle la naturale morbidezza).

Per assorbire l’umidità e disinfettarla con un prodotto naturale si può provare cospargendola sia all’interno che all’esterno con del bicarbonato di sodio. Si lascia agire uno, due giorni e poi si spazzola.

Se il sistema scelto non ha funzionato completamente si può ripetere l’operazione.
Una volta eliminato il problema fare sempre attenzione a non lasciare la borsa al buio e all’umidità. Per il cambio di stagione inserire sempre dei sacchettini assorbi-umidità.

Come togliere odore di muffa dai libri

Potrebbe capitare che siano i nostri libri ad avere un terribile odore di muffa… Cosa davvero terribile perché è quasi impossibile tenere un libro in mano e godere della lettura con quell’odore pungente sotto il naso.

Dunque, che fare? Come togliere odore di muffa dai libri (si, perché spesso, non si tratta di un solo libro. Una volta che è comparso l’odore le spore si saranno disperse su tutti i libri. In questo caso dovremo pulire tutta la libreria, mobile e muro compresi!!)

Andiamo ad iniziare:

  • si tirano giù tutti i libri;
  • si puliscono i libri secondo uno dei metodi che vedremo sotto; nel frattempo:
  • si pulisce bene il mobile. Se anch’esso è stato attaccato dalla muffa (lo si vede subito se si trovano le classiche macchioline) si procede secondo “Come togliere odore di muffa dai mobili“;
  • si sposta il mobile e si verifica se bisogna pulire anche il muro.

Togliere l’odore di muffa dai libri

Partiamo dal presupposto che se abbiamo in casa testi antichi e preziosi essi saranno riposti in luoghi privi di umidità e mai dovremo far sviluppare su di essi macchie di muffa.
La prevenzione in certi casi è una prerogativa essenziale.

La pulizia rigorosa e frequente è necessaria per mantenerli in buona salute.

Se ci siamo lasciati prendere un pò la mano ed hanno assunto un odore poco gradevole, puliamoli delicatamente. Cerchiamo di eliminare l’umidità dalla libreria e dalla stanza.
Se il danno è serio chiamiamo subito un restauratore o uno specialista della carta stampata.

Lo stesso può esserci capitato con i nostri libri di minor pregio che però tanto amiamo, che hanno fatto un buon tratto di strada insieme a noi, che ci hanno fatto sognare o a cui in ogni caso siamo affezionati. Li abbiamo temporaneamente dimenticati… nella libreria, nello scatolone in cantina, nel mobile in soffitta…
Ed ecco, non vogliamo disfarcene… dunque, come eliminare odore di muffa?

Come sempre una volta comparso l’odore da qualche parte troveremo la muffa.
Per eliminare la muffa dalle pagine non potremo qui usare liquidi perché potrebbero peggiorarne la situazione e scolorire l’inchiostro.

Prima di tutto i libri vanno spolverati. Talvolta la situazione non è cosi grave e basta dare loro solo un pò di luce e aria. Lasciarli un pò sul balcone in una giornata abbastanza ventosa ed asciutta potrebbe aiutare.

Personalmente, però, mi sono trovato nella condizione di dover recuperare una collezione di libri con le copertine (nere) già intaccate dalla muffa (subito evidente dalle macchioline). Pubblicazioni di una cinquantina di anni fa… Ho tentato il tutto per tutto e sono uscito vittorioso.

Ho usato un metodo veramente poco ortodosso, ma il problema sembrava serio e il metodo doveva essere risolutivo. La scelta era:

  • uscirne vincitore
  • disfarmi dei libri

Ho tirato giù dalla libreria tutti i libri. Si, una faticaccia.
I libri vanno tutti puliti e spolverati, come da manuale. Ma ATTENZIONE! Spolverare libri contenenti muffa equivale a spargere le spore dappertutto.
Bisogna fare questa operazione indossando guanti e mascherina, con le finestre aperte, avendo cura di non sparpagliare polvere e spore ogni dove.

Sul panno in microfibra con cui avevo deciso di pulire ogni libro ho spruzzato appena un pò di Ace Spray Mousse ed ho passato tutte le copertine, i dorsi e i bordi, naturalmente avendo cura di non bagnare il libro ma di insistere quel tanto da cercare di disinfettarli.

Dopodiché li ho ripassati con un panno in microfibra appena umido.

Poi li ho esposti all’aria e aiutandomi con il phon ho cercato di arieggiarne le pagine (naturalmente aria tiepida e basso regime per evitare che un soffio troppo forte strappi le pagine). Tanta pazienza. tanto da asciugare il più possibile pagine, dorsi e copertine.

Infine li ho infilati in uno scatolone dove precedentemente avevo sparso del talco mentolato. Il talco va sparso anche sui libri. Si può usare un pennello morbido per farlo penetrare anche all’interno delle pagine.

Si lasciano poi i libri nello scatolone un paio di giorni. Poi, armati di molta pazienza si spolvera il tutto e si ripongono di nuovo sulla libreria (che nel frattempo avremo sanificato a dovere).

La stessa operazione può essere fatta usando al posto del talco mentolato (io l’ho scelto perché restituisce i libri che emanano quel fresco odore) amido di mais (prodotto, anche questo, molto assorbente).

Un’altra tecnica, che permette forse di risparmiare tempo perché le polveri non entrano a contatto con i libri, non penetrano nelle pagine e dunque i libri non dovranno essere tutti ripassati con il pennello e spolverati, è quella di usare due contenitori, uno più grande e uno più piccolo.

Nel più piccolo si inseriranno i libri e poi verrà posto all’interno del grande.

Nel contenitore più grande si potrà inserire:

  • caffè
  • carbone
  • sabbia per le lettiere dei gatti

Sono tutti prodotti molto assorbenti che non solo assorbono l’umidità ma anche gli odori.

Una volta chiuso il contenitore grande, si lascia cosi per alcuni giorni. Questo dovrebbe bastare per restituirci libri asciutti da dove gli sgradevoli odori sono scomparsi.

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Molti suggeriscono di posizionare i libri “puzzolenti” in un sacchetto e poi di infilare il tutto in congelatore. Dopo qualche giorno si riprende il sacchetto e si fa scongelare il tutto lentamente facendo un passaggio di almeno un giorno in frigorifero.

Altri usano la macchina del sottovuoto. Si mettono i libri sottovuoto e si tengono così per alcuni giorni. Mi è stato assicurato che funziona e può essere utile anche per eliminare anche parassiti e larve della carta. Personalmente però non ho mai provato.

 

Miglior antimuffa

 

Vedi anche:

Come togliere il cattivo odore dagli armadi

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